
A.L.I.A.S.
Antologia 2006
Accademia
Lettereraria
Italo-Australiana
Scrittori
Melbourne
Edizione 2006
In copertina
"Interpenetrazione
multietnica" di
Anna Salvati
vincitrice del
concorso Alias
2006
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Arco in Cielo
Un suono
s’ allontana
rotolando.
Gocce
prismatiche
vagano
nell’ Aria.
la Terra
umida di
temporale
emana
millenari odori
di Vita.
Il profumo
d’ erba bagnata
penetra le
narici.
La Terra del Mio
Corpo
è tersa
e splendente
come Te
Madre.
E il dito
di Colui che E’
disegna
da valle a valle
un Arco nel
Cielo.
Favole del Terzo
Millennio
Pelle di Luna
Pelle di Luna
amava Tutto e
Tutti. Ogni
cosa, animata e
non animata,
ogni
avvenimento, la
interpenetrava e
scambiava con
Lei sensazioni,
emozioni. Viveva
in simbiosi col
Tutto.
Percepiva ogni
cosa in modo
esponenziale
collegata
com’era in
continuo
espandente
contatto con il
Kosmo.
La Gioia e
l’Amore dell’
Universo si
riversava in Lei
e la riempiva di
Vita colmandola
di Energia
Vitale Pura.
Si chiamava così
perché il Suo
Corpo era di una
bellezza
trasparente e
scintillante
come un
cristallo di
rocca. Il
chiarore emanato
dalla pelle le
creava un alone
di Luce bianca
brillante
intorno alla
persona.
Illuminava tutto
ciò che
incontrava.
Anche la notte
più nera.
La Sua esistenza
era un
susseguirsi di
cose gradevoli e
tutte a portata
di mano.
Il pensiero si
trasmutava in
realtà e quello
che serviva era
lì per Lei come
per Tutti senza
distinzione.
Normale e
tranquillo.
Le piaceva
creare nuovi
colori con toni
e sottotoni che
inondavano ogni
cosa al suo
passaggio. E
giocando con la
Sua Luce
lasciava, ogni
tanto, delle
piccole gocce
luminose sul
terreno come
semi, che,
secondo l’ordine
ricevuto,
diventavano
fiori, oggetti o
animali.
Ma questo gioco
era molto serio
perché Sua
rimaneva la
responsabilità
delle cose
create. Quindi
monitorava
regolarmente le
sue creazioni in
modo che tutto
procedesse alla
perfezione.
Aveva classi di
Piccoli Esseri
che imparavano
da Lei a
controllare
l’energia e a
lavorare con
essa per creare
qualsiasi cosa
che avesse
composizione
atomica.
L’ultimo periodo
dell’apprendimento,
quello della
maturità, era
dedicato alle
facoltà
superiori. Altre
persone, che lei
conosceva poco,
si sarebbero
occupate di
continuare il
lavoro
dell’educazione
e dello sviluppo
spirituale degli
studenti.
Le sue giornate
erano scandite
dalle due
aperture della
Porta del Tempo
dove, seduta,
assorbiva il suo
nutrimento
qualificando,
secondo i colori
dello spettro,
l’energia di cui
aveva bisogno.
Un giorno mentre
correva felice
su un prato
verde-blu,
percepì la mano
sottile del
vento
accarezzarle la
pelle e
scompigliarle i
capelli. - Il
respiro
dell’Aria la
emozionava
sempre e la
faceva sentire
leggera,
evanescente,
senza peso ed in
grado di
lasciarsi
trasportare
abbracciata da
mani invisibili
e avvolgenti.
Aveva rallentato
la corsa per
assaporare il
fresco sospiro
che puliva le
sue cellule
aurifere con
tanta estasi che
si sentì
innalzare verso
altre dimensioni
espandendo la
coscienza oltre
il mondo quando
un uccellino che
stava cantando
sul ramo,
guardandola
arrivare, le
chiese: “ Chi
sei?”
Uscì così
velocemente dal
suo stato di
quiete che si
sentì malissimo.
Quasi sdoppiata
e debole ebbe
paura.
Pelle di Luna,
che era convinta
di conoscere
tutto quello che
c’era da sapere,
si fermò
impietrita non
sapendo cosa
rispondere.
Era la prima
volta che
succedeva.
Ritornò al Suo
stato di quiete
e ricondusse le
sue auree in
centratura sul
corpo.
Riallineato il
Sistema si
concentrò
sull’oggetto che
aveva provocato
lo scompiglio.
Vide davanti a
se un pennuto
coloratissimo
con una lunga
coda. La
guardava
inclinando il
capo prima a
destra, poi a
sinistra, in
attesa della
risposta,
dondolandosi sui
piedini come
stesse eseguendo
una danza sacra.
Gli occhi neri,
fissi,
penetravano i
suoi e
sembravano
scavare dentro.
La domanda che
le aveva rivolto
era semplice ma
l’interrogativo,
molto pressante,
esigeva
un’analisi
profonda.
Una sensazione
sconvolgente mai
provata e che
non sapeva
descrivere,
opprimeva il suo
petto.
Non aveva
sentito prima di
allora un dolore
così lancinante.
Come se un buco
nero, al centro
del Suo Cuore,
ruotasse
fortissimo
risucchiandole
ogni Forza e
Luce.
Lentamente,
ponendo
attenzione alla
richiesta, si
sedette
all’ombra di un
grande albero e
chiuse gli
occhi.
Il tormento era
forte. Prese un
respiro profondo
e rilassò tutto
il Suo Corpo.
Ogni muscolo,
organo e tessuto
distese le sue
fibre atomiche e
tutto si calmò.
Pelle di Luna
non aveva mai
chiesto di più.
Era felice così.
Aveva tutto a
disposizione e
niente, pareva,
mancasse alle
sue splendide
giornate.
E se lei fosse
stata così
leggera da non
volere
approfondire il
significato
dell’esistenza?
Possibile che
durante la sua
vita era rimasta
ignara di se
stessa?
Queste e molte
altre domande
affollarono lo
spazio intorno a
Lei.
Ma più chiedeva
e più il disagio
aumentava.
Ecco chi era.
Pensò.
Un essere
inconsapevole di
se.
Tutto qui lo
scopo del suo
vivere?
Impossibile.
Doveva esserci
di più
altrimenti che
significato
poteva avere
tutto ciò?
Si sentiva a
disagio con
questa
percezione di
nonsenso che
l’attanagliava.
Gli Anziani.
Doveva andare da
Loro – pensò.
Era giunto il
momento di
conoscere, di
capire.
Nel buio della
Mente un grande
occhio apparve
guardandola
profondamente.
Lei si tuffò nel
blu dell’iride e
si fuse con
l’Infinito.
Niente
riuscirebbe a
descrivere la
sensazione
potente,
infinita e allo
stesso tempo
dolce, che
riempì il Suo
Essere. Le
visioni erano
talmente veloci
che sprazzi di
luce
illuminavano
continuamente il
suo secondo
cervello.
Fino ad allora
non credeva
esistesse altro
che il mondo
esterno. Ed
invece, come il
suo sguardo si
posò dentro
l’Anima, vide
colori mai
visti. Pieni di
una Luce
talmente bella
che le lacrime
cominciarono a
scorrerle sul
viso.
Le labbra,
insaporite dai
cristalli di
sale, si
allargarono in
un dolce, triste
e gioioso
sorriso.
Nel silenzio
della
meditazione la
Musica delle
Sfere esplose
improvvisa e
prorompente
inondando tutti
i suoi corpi.
Ogni quanto del
Suo Essere vibrò
all’unisono con
il Canto
Cosmico.
Pelle di Luna
cominciò a
viaggiare
attraverso
universi
paralleli,
dimensioni e
stati di
coscienza
raccogliendo i
pezzi del Suo
Spirito Divino.
Galassie,
Costellazioni e
Corpi Celesti si
aggregarono,
come tessere di
un puzzle,
formando il
Corpo del Tutto.
La
consapevolezza
di una Fonte
Luminosa
interiore più
grande, bella e
calda, riempì
ogni atomo del
suo corpo.
Un’ondata di
sensazioni le
invase il Cuore
e la Luce
scoppiò in mille
stelline dorate
al momento che
la risposta
apparve chiara
dentro la Sua
Mente.
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