COSA E’ LA
MEDITAZIONE
“uno degli
obiettivi della
meditazione
giornaliera è il
mettere in grado
il cervello e la
mente di vibrare
all’unisono con
l’ Anima, la
quale cerca, in
“ meditazione
profonda “, di
comunicare col
suo riflesso”.
( A. Bailey
Trattato di
Magia Bianca )
DIFFERENZA TRA
PREGHIERA E
MEDITAZIONE
Nella preghiera
prevale il
desiderio e la
richiesta: la
sorgente del
desiderio è il
cuore.
Quindi la
preghiera è la
richiesta di
qualcosa che si
vuole, che si
desidera e si
aspetta.
Spesso, se la
fede è forte, si
ottiene.
La meditazione è
soprattutto un
orientamento
della mente e
tutto ciò che si
realizza diventa
conoscenza
definita.
Abbiamo detto
che la preghiera
ha due maggiori
caratteristiche:
il chiedere e
l’attesa dove è
implicito il
desiderio che
parte dal cuore.
Natura emotiva
dell’uomo.
Quindi è
l’approccio
della via del
cuore.
Ci sono quattro
gradi di
preghiera:
1 preghiera per
ottenere aiuto e
benefici
materiali.
2 Preghiera per
ottenere virtù e
qualità morali.
3 Preghiera per
gli altri.
Intercessoria.
4 Preghiera per
illuminazione e
realizzazione
del Divino.
Hanno tutti una
radice nella
natura del
desiderio e solo
il quarto aspira
al punto dove
finisce la
preghiera ed
inizia la
meditazione.
La preghiera
implica la
natura emotiva e
si basa sulla
fede di Dio che
può dare.
La preghiera,
unita al
disinteresse per
se stesso e alla
disciplina,
produce il
mistico.
Dio e il potere
della preghiera
provato dalla
teoria dei campi
unificati di A.
Einstein
La teoria dei
campi unificati
di Einstein
dimostra che le
Sfere Dorate di
Dio ( o Prana
Vitale o Respiro
di Dio ), di
dimensione
subatomica, sono
la sostanza di
base di tutto il
Creato. Alla
base di tutte le
forme fisiche,
della luce e
dell’energia
nella Creazione.
Questo spiega
perché Dio è
dappertutto e
perché noi siamo
Dio.
Dio attraverso
il Suo Amore
Incondizionato
invia il Suo
Respiro fatto di
Sfere Dorate
attraverso “
Gallerie di Luce
“ al nostro
universo che
ancora si
espande, perché
continuamente
nutrito da
questa Energia
Vitale. Il
nucleo centrale
del nostro
universo
distribuisce
quest’alito di
Dio a tutte le
galassie che,
attraverso i
propri Soli,
arriva ai
sistemi solari.
Tramite il
nostro Sole
queste Sfere
Dorate escono
alla superficie
del sole e sono
queste la fonte
della vita sulla
Terra. Senza
questo continuo
nutrimento non
ci sarebbe né
vita minerale,
né vegetale, né
animale, né
umana.
Le piante
assorbono e
trasmutano
questa energia
in cibo per
nutrire gli
animali e
l’essere umano.
E’ questa
energia che
sostiene i
nostri corpi.
Ma, in teoria,
noi potremmo
nutrirci di
energia e vivere
tranquillamente.
E’ stato
ampiamente
dimostrato da
Santi e Maestri
( S. Teresa, etc)
Quando si prega,
o si medita,
un’enorme
quantità di
Sfere Dorate
viene richiamata
nel nostro corpo
e espande i
nostri corpi
energetici
spirituali. All’
inizio questa
espansione non è
stabile ma con
il tempo, e la
disciplina, i
nostri corpi
diventeranno
stabili e pieni
di Sfere Dorate
e si creerà così
un’ Aureola
Dorata e la
persona diverrà
“ Illuminata.“
La preghiera, la
meditazione,
l’amore e la
gioia aggiungono
Sfere Dorate ai
campi energetici
spirituali e
alla nostra
coscienza.
Mentre tutti i
sentimenti più
forti quali la
rabbia, l’ira,
la gelosia,
l’invidia, la
paura dissolvono
quantità enormi
di questa
energia divina
in quanto
rimangono
all’interno dei
campi energetici
spirituali e
consumano
energia.
( tratto da
scritti di Gary
Smith)
La meditazione
eleva il
desiderio al
regno mentale,
passa dal mondo
mistico a quello
dell’intelletto,
della ragione e
della
realizzazione
finale.
La meditazione,
unita al
servizio e alla
disciplina,
produce il
Conoscitore,
cioè colui che
sa per Induzione
Divina, per
Osmosi Divina,
per Unione
Divina.
L’ uomo
illuminato può
penetrare a
volontà nel
regno dell’
Anima.
E’ un processo
ordinato
mediante il
quale l’uomo
trova Dio.
La meditazione
richiede
controllo in
ogni atto.
In meditazione
la conoscenza
spirituale si
accresce dentro
la mente che si
espande, aumenta
la comprensione
fino a che
diventa
saggezza.
Diretta
conoscenza di
Dio che si
acquisisce
tramite la
facoltà mentale
così che siamo e
manifestiamo la
nostra Natura
Divina.
La meditazione
produce quindi
UNIONE.
Il corpo fisico
è sotto il
diretto
controllo dell’
Anima poiché la
mente illuminata
trasmette la
conoscenza al
cervello fisico.
La natura
emotiva è così
purificata e
riflette l’
Amore dell’
Anima così come
la mente
riflette i
propositi
divini.
A N I M A
C O R P O F I S
I C O
M E N T E I L L
U M I N A T A
C E R V E L L O
F I S I C O
Scopo della
scienza della
meditazione è
far si che
l’uomo manifesti
esternamente ciò
che è la realtà
interiore e si
identifichi con
essa e non solo
con le
caratteristiche
inferiori.
Per mezzo della
meditazione la
mente è usata
come
osservazione
dell’ Eterno e
diviene
strumento
d’illuminazione,
attraverso il
quale l’ Anima,
o Sé, trasmette
conoscenza al
cervello fisico.
La meditazione
permette la
disidentificazione
con il nostro
corpo, la nostra
mente, i
pensieri e le
emozioni.
“Io non sono
il corpo, Io non
sono le
emozioni, Io non
sono i pensieri,
Io non sono la
mente. Io Sono
Colui che è . Io
Sono l’ Anima.
Io Sono
Immortale.”
L’ ANIMA
SUPERIORE E L’
ANIMA INCARNATA
L’ Anima
Superiore, per
continuare a
fare esperienze,
e quindi, ad
evolversi,
estende una
parte di sé
verso i mondi
inferiori
L’ Anima
Incarnata è
collegata all’
Anima Superiore
tramite una
corda
spirituale. (
antakarana )
Se la persona
vive una vita
dissoluta, per
tantissimo
tempo, l’ Anima
Incarnata si
disconnette
dall’ Anima
Superiore e
diviene un’
anima perduta.
Succede quando
l’ Anima
Incarnata si
identifica
troppo con il
corpo fisico
dimenticandosi
la sua origine
divina e soffre
molto.
Ma se riprende
coscienza e
capisce di aver
sbagliato, si
pente veramente,
prega e medita
per diventare
una persona
migliore, può
ricongiungersi
con l’ Anima
Superiore.
( Luca 15,7-32 )
Parabola del
Figliol Prodigo.
Yoga vuol dire
Unione.
Questa Unione è
una scienza
spirituale.
Il Divino
estende una
parte di Sé
verso il basso
manifestandosi
in qualità di
Anima Superiore.
L’ Anima
Superiore, a sua
volta, estende
una parte di Sé
verso il basso
manifestandosi
in Anima
Incarnata.
ESSERE DIVINO
PADRE
ANIMA SUPERIORE
IO SONO
ANIMA INCARNATA
SCINTILLA DIVINA
Quindi la
Scintilla Divina
è un tutt’ Uno
con Dio e con il
Tutto.
( Giovanni 14,6
“ Io Sono la
Via, la Verità,
la Vita. Nessuno
viene al Padre
se non per mezzo
di Me”.)
E’ molto
importante
prepararsi alla
meditazione con:
1 un’igiene
fisica – giusta
alimentazione.
2 esercizio
fisico – prima e
dopo la
meditazione.(
pulisce e
distribuisce).
3 Igiene
emozionale --
giuste emozioni.
Evitare paura,
rabbia, invidia,
egoismo,
cattiveria, etc.
4 Igiene mentale
-- giusti
pensieri e
azioni. Evitare
pessimismo,
condizionamenti
e convinzioni
negative.
Attenzione a ciò
che pensate di
voi stessi e
degli altri. (
Gesù disse: è
importante ciò
che entra nella
bocca, ma più
importante ciò
che esce. )
Perché? Perché
ciò che entra
può sporcare il
fisico e questo,
con buon lavoro,
si può pulire.
Ma ciò che esce
sporca l’ Anima
e quella è più
difficile da
pulire.
Quindi
purificando
tutti il vostro
corpo, le vostre
emozioni, i
vostri pensieri,
innalzerete le
vostre
vibrazioni e
sposterete la
vostra coscienza
ad un livello
superiore.
Per purificare
l’ Anima
Incarnata ( un
oggetto o un
luogo ) si può
recitare il
mantra OM o AUM.
E’ un mantra
universale.
Suono della
Creazione. Nome
di dio.
Attraverso la
meditazione l’
Energia Divina
scende
attraverso la
corda spirituale
nel centro del
chakra della
corona e nel
centro del cuore
e s’irradia
nell’aura
disintegrando
pensieri ed
emozioni non
buoni.
Questa pulizia
continua porta
al silenzio
interiore e alla
quiete.
Nella quiete è
possibile
scoprire la
nostra vera
natura.
E’ possibile
raggiungere l’
unione con la
nostra Anima
Superiore.
Mentre recitate
il mantra OM
siate
consapevoli dell
‘intervallo tra
un OM e l’altro.
Quando meditate
sul respiro
siate
consapevoli del
respiro che
entra e che
esce, ma siate
consapevoli
dell’ intervallo
tra un respiro e
l’altro.
Quando meditate,
consapevolmente,
sui pensieri
siate
consapevoli dei
pensieri che
scorrono, ma
siate
consapevoli
dell’ intervallo
tra un pensiero
e l’ altro.
Nell’ intervallo
c’è la quiete.
Nella quiete c’è
l’espansione
della coscienza.
Nella quiete
trovate il
Divino.
Salmo 46,11 “
fermatevi e
sappiate che Io
Sono dio”.
La Presenza
Divina non è
solo dentro noi,
ma pervade
Tutto. E’
Omnipresente, è
Omnipotente, è
Omniscente.
Nel silenzio
interiore potete
prendere
contatto con la
vostra anima. La
vostra anima vi
parla. Se c’è
confusione in
voi come potete
sentire cosa vi
dice la vostra
anima?
IL PROCESSO
MEDITATIVO
Il processo
meditativo si
divide in 5
parti. Ognuna
porta alla
seguente.
1
Concentrazione:
l’atto di
concentrare la
mente imparando
a focalizzarla e
quindi a farne
uso.
2 Meditazione:
il prolungato
focalizzarsi
dell’ attenzione
e la ferma
aderenza della
mente al
concetto voluto.
3
Contemplazione:
attività dell’
Anima,
distaccata dalla
mente, tenuta in
stato di
quiescenza.
4 Illuminazione:
il risultato dei
tre processi
precedenti.
Trasmissione
nella coscienza
cerebrale della
conoscenza
acquisita.
5 Ispirazione:
effetto
dell’illuminazione,
quale si
manifesta nella
vita di
servizio.
La pratica di
questi 5 stadi
conduce all’
unione con
l’anima e alla
conoscenza
diretta della
divinità.
CONCENTRAZIONE
Indica l’atto di
raccogliere i
pensieri e le
idee vaganti, e
di tenere la
mente
focalizzata in
maniera stabile
sull’oggetto
dell’attenzione,
senza che si
divaghi o si
distragga.
Quindi eliminare
tutto ciò che è
estraneo o non
attinente
all’argomento
scelto.
C’è da fare,
allora, una
distinzione tra:
1 Il Pensatore,
il vero Sé, o
l’Anima
2 La Mente, (lo
strumento che
usa il
Pensatore)
3 Il processo
del pensiero, o
l’opera del
Pensatore che
imprime nella
Mente, quando è
in equilibrio,
ciò che pensa.
4 Il cervello,
impressionato
dalla Mente,
diventa agente
del Pensatore e
trasmette
impressioni e
informazioni.
La
concentrazione
è, dunque, la
capacità di
focalizzare la
coscienza su un
soggetto e
tenervela a
volontà: è il
metodo della
percezione
accurata e della
corretta
visualizzazione.
Sinonimo della
concentrazione è
l’attenzione,
quando è rivolta
ad un solo
punto.
Qual è il modo
più facile per
imparare a
concentrarci?
“Concentratevi
su tutto ciò che
fate ogni
giorno, e tutto
il giorno. La
concentrazione
si svilupperà
rapidamente se
coltiviamo
l’abitudine
dell’accuratezza
in ogni atto
della vita
quotidiana. Un
parlare
appropriato
richiede
attenzione a ciò
che si dice , si
legge o si ode,
e ciò comporta
concentrazione,
e ne provoca lo
sviluppo.”
La vera
meditazione è un
atteggiamento
mentale e deriva
da un’attitudine
di
concentrazione.
Lo scopo dei
nostri sforzi è
di educare la
mente a
servirci,
anziché a
dominarci, e di
coltivare la
facoltà di
concentrazione,
se vogliamo
dedicarci a un
lavoro
meditativo vero
e proprio.
Il segreto del
successo nella
concentrazione è
: fate
attenzione.Meditazione
La pratica
deve essere
regolare,
quotidiana. Solo
questo
permetterà di
superare, per
gradi, la
difficoltà del
controllo
mentale e
produrrà effetti
considerevoli
su:
1
Riorganizzazione
della mente
2 Coscienza nel
veicolo mentale,
anziché in
quello emotivo.
3 Ritiro
dell’attenzione
dalle percezioni
sensorie e
capacità di
accentrarsi sul
cervello. La
maggioranza
degli uomini,
come gli
animali, usa
invece il plesso
solare.
4 Sviluppo della
facoltà di
concentrazione
istantanea,
importante
preliminare alla
meditazione.
5 Capacità di
fissare
l’attenzione
irremovibile su
qualsiasi
pensiero-seme
prescelto.
MEDITAZIONE
Per Patanjali la
concentrazione è
tenere ferma la
coscienza in una
zona
determinata, e
la meditazione
come una lunga
sosta in essa.
La meditazione è
quindi
concentrazione
prolungata.
Con la pratica
della
concentrazione
si consegue un
grado di
padronanza
sufficiente ad
evitare la
necessità di
richiamare
continuamente il
pensiero.
La
concentrazione
prolungata offre
alla mente la
possibilità di
non distogliere
mai la mente
dall’oggetto
prescelto. Essa
rimane ferma,
attiva e
focalizzata per
tutto il periodo
della
meditazione. Chi
medita dovrebbe
sempre essere
consapevole che
sta usando la
mente.
Di solito in
meditazione
questa coscienza
di usare la
mente si perde.
Il pensiero-seme
si sceglie per
uno scopo ben
preciso: o per
gli effetti su
colui che
medita, o per
servizio su
altre persone,
in relazione ad
attività
spirituali o per
favorire la
ricerca della
saggezza.
Se il
procedimento ha
buon esito non
ci sarà nessuna
reazione: né di
piacere, né di
dispiacere.
Le reazioni
emotive sono
trascese e la
mente è libera
di funzionare
regolarmente.
Ne risulterà
chiarezza
mentale. In tale
stato di
coscienza il
desiderio è
trasceso, come
poi, in
contemplazione
sarà trasceso il
pensiero.
Quando la mente
è resa inattiva
per inibizione o
ripetizione
persistente, non
può essere
trascesa nella
contemplazione,
né usata in
meditazione.
La pratica del
vuoto mentale
non è utile, a
volte può essere
pericolosa.
La meditazione è
frutto di
esperienza e
pratica
continua.
E’ il
raggiungimento
istantaneo di un
atteggiamento
mentale,
ottenuto da
lunga pratica.
LO STRUMENTO
MATERIALE CHE
ADOPERIAMO E’ IL
CERVELLO FISICO
Ciò che
realmente
occorre è di
pervenire al
controllo della
mente e dei
processi
cerebrali, in
modo che il
cervello divenga
un ricevitore
sensitivo dei
pensieri e dei
desideri che l’
Anima, o Sé
Superiore,
trasmette
attraverso la
Mente.
Noi già usiamo i
cinque sensi
come mezzi
percettivi che
continuamente
inviano
informazioni al
cervello ed
aprono all’uomo
cinque vasti
campi di
conoscenza e
vibrazioni.
La mente è il
nostro sesto
senso.
Valendosi della
mente come
strumento
diretto, l’
Anima può
manovrare gli
impulsi o le
correnti di
pensiero, in
modo da produrre
i risultati
voluti.
La meditazione
con seme ha
quattro stadi:
1 Meditazione
sulla natura di
una forma
particolare.
2 Meditazione
sulla qualità di
una forma
particolare.
3 Meditazione
sullo scopo di
una forma
particolare.
4 Meditazione
sulla vita che
anima una forma
particolare.
EFFETTI DELLA
MEDITAZIONE
I primi
risultati sono,
a volte,
sorprendenti.
Molti scoprono
in se stessi
capacità
nascoste mai
adoperate;
sviluppano
consapevolezza,
nel mondo
fenomenico, che
ha del
miracoloso;
notano la
differenza tra
la realtà della
mente e imparano
a sapersene
servire;
distinguono tra
il Conoscitore e
lo strumento di
conoscenza.
I sogni di
beatitudine e di
pace scompaiono
e, per il
momento,
sperimentano una
sorta di
aridità,
mancanza, vuoto
che spesso
appaiono penosi.
Questo perché il
centro
dell’attenzione
non sta più
nelle cose dei
sensi, per
quanto belle.
E’ un momento di
transizione, che
occorre
accettare fino a
che la nuova
coscienza, o
dimensione, non
cominci ad
esprimersi
completamente.
Per questo
bisogna
perseverare.
Uno dei primi
effetti della
meditazione è,
di solito, un
aumento di
efficienza nella
vita
giornaliera, in
casa, in ufficio
o in qualsiasi
altro posto in
cui si svolga l’
attività umana.
La vita sarà
arricchita, la
produttività e
il potere
saranno maggiori
e l’influenza
più vasta.
Quindi, anche se
solo da un punto
di vista
terreno, sarà
utile meditare.
C’è chi ha
necessità di
ritirarsi in
solitudine per
evocare l’Anima.
Ma il luogo dove
ritrarsi, l’uomo
lo trova in se
stesso; il luogo
del silenzio ove
si ha il
contatto con la
vita dell’ Anima
è quel punto
entro la testa
in cui
s’incontrano
anima e corpo,
quella regione
ove la luce
dell’ Anima e la
vita del corpo
si fondono e
s’uniscono.
Quando la
persona medita
avvengono molte
cose.
In senso
psichico, la
mente è
controllata e
cade sotto il
dominio dell’
Anima, anche se
non vengono
precluse le
facoltà
ordinarie. Anzi
la mente è più
acuta che mai.
E’ possibile
pensare con
chiarezza.
La mente diviene
un fattore di
coesione e di
unione.
La natura
emotiva, a sua
volta, è
governata dalla
mente, viene
acquietata e
placata, e non è
più di ostacolo
al flusso di
conoscenza
spirituale al
cervello.
Ipotesi della
meditazione
Primo.
Il centro di
energia, per il
cui tramite l’
Anima agisce, è
nel cervello
superiore. (
zona della
ghiandola
pineale dimora
dell’ Anima
anche secondo
gli orientali –
facoltà
superiori ).
Durante la
meditazione, se
questa è
effettiva,
l’energia
animica fluisce
nel cervello, e
produce
risultati
definiti sul
sistema nervoso.
Se , invece, la
mente non è
controllata , la
natura emotiva
prende il
sopravvento (
come nel mistico
).
Secondo.
Nella regione
del corpo
pituitario è la
sede delle
facoltà
inferiori quando
l’essere umano è
più elevato. Là
sono coordinate
e sintetizzate.
Terzo.
Quando la
personalità (
gli stati
fisici, emotivi
e mentali ) è
d’ordine
elevato, il
corpo pituitario
funziona
efficientemente
e la vibrazione
energetica
diventa assai
potente e si
accresce sempre
più.
Quando non è di
ordine elevato
il centro di
energia è nelle
vicinanze del
plesso solare e
l’uomo è di
natura animale.
Quarto.
Il centro della
ghiandola
pineale, ed il
cervello
superiore, sono
posti in azione
con l’apprendere
e focalizzare
nella testa
l’attenzione
cosciente.
L’aspirante deve
avere la giusta
astrazione della
coscienza, che è
diretta
all’esterno,
verso il mondo
fenomenico, e
egli deve
apprendere a
focalizzarla in
quella parte
della testa da
cui,
coscientemente,
può distribuire
l’energia dell’
Anima e i suoi
messaggi.
Le percezioni
sensoriali
entrano in stato
di quiete. I
cinque sensi
sono dominati
dal sesto, la
mente, e tutta
la coscienza e
la facoltà
percettiva viene
sintetizzata
nella testa,
volta
all’interno e
verso l’alto.
Quinto.
I cinque sensi
vengono
sintetizzati dal
sesto, la mente.
La triplice
personalità
viene posta in
diretta
comunicazione
con l’ Anima.
Sesto.
La personalità
intellettuale di
ordine elevato
comincia a
vibrare
all’unisono con
il centro
superiore nei
pressi della
ghiandola
pineale.
Si origina un
campo magnetico
tra l’ Anima e
la personalità.
Allora la Luce
irrompe ed
appare la luce
sulla testa.
Ecco l’uomo
illuminato.
Ora continuando
a praticare
l’uomo può
contemplare.
COME MEDITARE
All’inizio
quindici minuti
bastano e per
alcuni mesi
bisognerebbe
imparare e
prendere
l’abitudine di
meditare
regolarmente.
La scusa non ho
tempo è sciocca
e non veritiera,
denota solo
mancanza
d’interesse.
Sarebbe meglio,
ed opportuno,
meditare la
mattina presto.
E’ il momento
più adatto
perché la mente
ancora non è in
stato di
vibrazione
violenta. E’ in
calma relativa e
la si può
sintonizzare più
rapidamente con
gli stati
superiori di
coscienza e il
rumore fisico ed
energetico
intorno a noi è
quasi
inesistente.
Inoltre se
cominciamo la
giornata
concentrando
l’attenzione
sulle cose dello
Spirito e dell’
Anima, vivremo
quel giorno in
modo diverso.
Quando diverrà
un’abitudine
noteremo un
mutamento nelle
nostre reazioni
ai fatti e
penseremo come
l’ Anima pensa.
“ Come un uomo
pensa, tale egli
è”.
Cercheremo un
luogo tranquillo
e indisturbato.
Cioè libero da
intrusioni e
interruzioni da
parte di altri.
Importante, da
parte
dell’aspirante è
: IL SILENZIO.
Spesso parliamo
troppo. Non
dobbiamo
discuterne con
gli altri.
Il modo in cui
utilizziamo quei
quindici minuti
ogni mattino
riguarda solo
noi, e non c’è
alcun bisogno di
parlarne in
famiglia, o di
pretendere che
gli altri se ne
stiano
tranquilli
perché noi
vogliamo
meditare. Ciò
provocherebbe
inevitabilmente
una reazione
negativa; il
marito o la
moglie è
contrario e pone
ostacoli, i
figli non si
preoccupano di
disturbare il
padre o la
madre, gli amici
criticano.
Se proprio
vogliamo farlo
troviamo il
tempo e il luogo
più adatto a
noi. Quindi
organizzazione e
silenzio.
La posizione è
quella più
comoda per noi,
la più naturale.
E’ molto bello e
suggestivo
meditare
all’orientale.
Ma ci distoglie
dal vero atto
che è quello
della
meditazione.
Scegliamo la
posizione che
meglio ci fa
dimenticare il
corpo fisico.
Per gli
occidentali è
probabilmente è
lo stare seduti.
E’
indispensabile
tenere la spina
dorsale eretta,
stare rilassati,
ma non
abbandonati, di
modo che il
nostro corpo non
abbia nessuna
parte in
tensione.
Il mento
leggermente
reclinato per
non irrigidire
il collo.
La meditazione è
un atto
interiore, e può
essere eseguita
con successo
solo se il corpo
è rilassato, in
posizione
corretta, e
quindi
dimenticato.
E’ bene
abbandonare le
mani nel grembo,
e i piedi
dovrebbero
essere
incrociati.
Durante la
meditazione si
ha un
contemporaneo
afflusso di
energia negativa
e positiva è
quindi opportuno
chiudere il
circuito.
Seduti in una
posizione
comoda, e
rilassata,
rivolgiamo
l’attenzione al
respiro, per
accertarci che
sia tranquillo,
regolare e
ritmico,
allontaneremo
poi del tutto i
pensieri dal
corpo, e
inizieremo a
concentrarci.
Pochi minuti di
concentrazione o
di meditazione
eseguiti con
regolarità ogni
giorno,
porteranno assai
più lontano che
non ore eseguite
tre o quattro
volte al mese.
Importante è
l’esercizio
fisico prima e
dopo la
meditazione.
Prima per pulire
i meridiani, i
chakra e tutto
il corpo
eterico. Dopo
per distribuire
l’ energia in
eccesso per
evitare
congestioni e
problemi.
PERICOLI DELLA
MEDITAZIONE
Bisogna essere
consapevoli che
la meditazione
può essere
pericolosa e
condurre a gravi
difficoltà se
chi entra nella
Via della
Conoscenza è
privo dell’
adatta
comprensione di
ciò che fa e del
fine a cui
tende.
Ma può essere la
“ Via della
Salvezza” e
guidare fuori da
ogni difficoltà:
è costruttiva e
liberatrice,
conduce dalle
tenebre alla
luce, dalla
morte
all’immortalità.
Bisogna imparare
a distinguere
fra i vari campi
di
consapevolezza
che possono
schiudersi
dinanzi a noi e
riconoscere la
natura di ciò
che si vede e
sente.
Può succedere
che la fantasia
ci faccia vedere
ciò che
desideriamo
vedere e udire
magnifiche
parole di
riconoscimento.
Oppure qualche
entità ci
suggerisce
importanti
attività da
svolgere; un
messaggio da
diffondere a
tutto il
mondo,etc. (
scritti ispirati
o altro )
Se la mente che
discrimina non
sta in guardia,
o se nutriamo
aspirazione
segrete di
eccellere in
senso
spirituale, o
soffriamo di un
complesso
d’inferiorità,
rischiamo di
illuderci con
ciò che vediamo
e sentiamo.
Nessun vero
aspirante,
nell’impresa di
comandare se
stesso, vorrà
cedere le redini
e sottomettersi
al controllo di
una qualsiasi
entità,
incarnata o
disincarnata; né
vorrà affidarsi
ciecamente alla
prima forza che
gli si presenti.
Nei tipi mentali
possono
insorgere mal di
capo, insonnia,
senso di
tensione, o
fastidiose
vibrazioni alla
sommità del capo
o fra gli occhi.
Ridurre un
pochino i minuti
di meditazione
fino a quando le
cellule
cerebrali non si
siano abituate
allo stimolo
maggiore.
Nei tipi emotivi
ci saranno
disturbi nella
regione del
plesso solare:
irritazione,
ansietà,
agitazione,
nausea o
facilità alle
lacrime.
Come sopra.
E’ importante
che gli studenti
affianchino alla
pratica letture
e studio dei
testi per
equilibrare e
capire. Prendere
consapevolezza e
preparare la
mente a uno
sviluppo
armonico.
Dagli
scritti di Alice
A. Bailey |