Pittrice, Grafico, Incisore, Poetessa           

                                          
 

Per favore ascolta ciò che non dico

 

Non lasciarti ingannare da me.

Non lasciarti ingannare dalle mie apparenze.

Perché sono solo una maschera,

forse mille maschere che ho paura di togliere,

anche se nessuna di esse mi rappresenta.

 

Do l’impressione di sentirmi sicuro,

che tutto procede a gonfie vele, dentro come fuori,

di essere la fiducia in persona,

di possedere la calma come una seconda natura,

di controllare la situazione

e di non aver bisogno di nessuno.

 

Ma non credermi, ti prego.

Esteriormente posso apparire tranquillo

ma ciò che vedi è una maschera.

Sotto, celato, c’è il mio vero io

nella confusione, nella paura, nella solitudine.

 

Ma lo nascondo.

Non voglio che nessuno lo sappia.

Sono preso dal panico al solo pensiero di esporlo.

 

Ecco perché ho costantemente bisogno

di creare una maschera che mi nasconda,

un’immagine pretenziosa che mi protegga

dallo sguardo che capisce.

 

Ma tale sguardo è precisamente la mia salvezza.

La mia unica salvezza. Ed io lo so.

 

Quando però, è seguito dall’accettazione, dall’amore.

Allora diventa l’unica cosa che può liberarmi da me stesso,

dal meccanismo di barriere che ho eretto;

l’unica cosa che mi può rassicurare di ciò che

non riesco a convincere me stesso:

di valere veramente qualcosa.

 

Questo però non te lo dico. Non ho il coraggio.

Ho paura che il tuo sguardo non sia seguito

dall’accettazione, dall’amore.

Forse temo che tu possa cambiare opinione di me,

che ti prenda gioco di me

e che il tuo sorriso mi uccida.

 

Ho paura, in fondo in fondo, di non valere niente,

che tu ti accorga di questo e mi rigetti.

 

Allora continuo il mio gioco di pretese disperate

con una apparenza esteriore sicura

e con un bambino tremante di dentro.

 

Sfoggio la mia sfilata di maschere,

lascio che la mia vita diventi una finzione.

Ti racconto tutto ciò che non conta niente

e niente di ciò che è veramente importante,

di ciò che mi strugge dentro.

 

Perciò quando riconosci questa routine

non lasciarti distrarre dalle mie parole:

ascolta bene ciò che non dico,

ciò che vorrei dire, ciò che ho bisogno di dire

ma che non riesco a dire.

 

Non mi piace nascondermi, te lo confesso.

Vorrei tanto essere spontaneo, onesto e genuino

ma tu devi aiutarmi.

Per favore stendi la tua mano

anche quando questa sembra sia l’ultima cosa che voglio.

 

Solo tu puoi portare alla luce la mia vitalità:

ogni volta che sei gentile, attento e premuroso,

ogni volta che cerchi di comprendere

perché mi vuoi bene

il mio cuore palpita e rinasce.

 

Voglio che tu sappia quanto sei importante per me,

come tu hai il potere di far emergere la persona che sono.

Solo se lo vuoi. Ti prego, ascoltami.

 

Solo tu puoi far cadere le barriere

dietro le quali mi rifugio,

solo tu puoi rimuovere la mia maschera,

solo tu puoi liberarmi dalla mia prigione solitaria.

 

 

Non ignorarmi! Per favore non passare oltre!

Abbi pazienza con me.

 

A volte, sembra, che quanto piu’ ti avvicini

tanto piu’ mi ribelli alla tua presenza.

È una cosa irrazionale ma è così:

combatto ciò di cui ho bisogno.

L’uomo è spesso fatto così!

 

Ma l’amore è piu’ forte di ogni resistenza

e qui sta la mia speranza.

La mia sola speranza.

 

Aiutami a far cadere queste barriere

con le tue mani sicure,

ma con mani gentili

perché un bambino resta molto fragile.

Chi sono, ti domandi?

Sono qualcuno che tu conosci molto bene

Sono ogni persona che incontri.

Sono te stesso.

 

  

Autore ignoto

(traduzione e adattamento A.Pangrazzi)