Semplicemente
rimanendo dove
siete,
la vostra vita
può diventare
utilizzabile e
perfino
meravigliosa.
Comprendete di
poter stare
seduti su un
trono come un re
o una regina.
La regalità di
questa
situazione vi
mostra la
regalità
che deriva
dall’essere
calmi e
semplici.
Attraverso la
pratica del
rimanere
tranquillamente
seduti e del
seguire il
respiro
mentre scompare
e si dissolve,
entrate in
contatto con il
vostro cuore.
Semplicemente,
lasciandovi
essere così come
siete,
sviluppate una
genuina simpatia
per voi stessi.
Le vostre aree
meno evolute
hanno il diritto
di esistere.
Vi sussurrano di
cose passate,
vi sussurrano la
confusione, il
mancato
appagamento,
la pena
dell’anima
separata dal suo
Dio
e lo struggente
desiderio del
ritorno a quell’
Unità.
Rendetevi conto
che su questa
Terra
ci può essere
soltanto
perfezione
relativa.
Rendetevi conto
che non c’è
bisogno che
siate perfetti
per essere
amati. Amatevi
con le vostre
imperfezioni,
teneramente e
totalmente.
Siate gentili
con voi stessi.
La richiesta di
perfezione sul
piano fisico
può essere il
vostro peggiore
nemico.
Insistere sulla
perfezione
preclude la
crescita.
Accettare
l’imperfezione
come parte della
vostra umanità
significa
crescere.
Se potete amare
la parte di voi
che pensate sia
imperfetta
allora il
processo di
trasformazione
può iniziare.
Quando la
giudicate e la
escludete dal
vostro cuore
diventa una
corazza che
blocca la Luce.
Se negate quello
che la vostra
natura è,
diventate
profondamente
dipendenti da
quel diniego.
Quando accettate
quello che c’è,
nella sua
verità, vi
liberate.
Non ci si libera
con il rifiuto.
Ci si libera con
l’Amore.
Quando troverete
la Luce dentro
di voi saprete
che siete sempre
stati al centro
della saggezza.
Quando
penetrerete a
fondo in chi
realmente siete,
con la vostra
chiarezza
e la vostra
confusione, le
rabbie, i
desideri e le
distorsioni,
troverete il
vero Dio
vivente.
Allora direte:
Ti ho conosciuto
per tutta la mia
vita
e ti ho chiamato
con molti nomi
diversi.
Ti ho chiamato
madre, padre e
figlio.
Ti ho chiamato
amante.
Ti ho chiamato
sole e fiori.
Ti ho chiamato
cuore mio.
Ma mai, fino a
questo momento,
ti ho chiamato
Me Stesso.
Anonimo
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