Pittrice, Grafico, Incisore, Poetessa           

                                          
 

Il mio nome è: vergogna tossica


Ero presente al tuo concepimento

nell’adrenalina della vergogna di tua madre.

Mi sentivi nel fluido del ventre di tua madre

venni a te prima che tu potessi parlare

prima che tu potessi capire

prima che tu potessi sapere.

Venni a te quando stavi imparando a camminare

quando eri senza protezione ed esposto

quando eri vulnerabile e bisognoso

prima che tu possedessi qualsiasi protezione.

                                       Il mio nome è vergogna tossica

 

Venni a te quando eri magico

prima che tu potessi conoscere la mia esistenza.

Ho danneggiato la tua anima

sono penetrata nel tuo cuore

ho evocato in te la sensazione di essere pieno di difetti

ho fatto sorgere in te sensazioni di sfiducia, bruttezza, stupidità,indegnità,

inferiorità, inutilità.

Ti ho fatto sentire diverso

ti ho detto che c’era in te qualcosa di sbagliato

ho sporcato la tua somiglianza con Dio.

                                         Il mio nome è vergogna tossica

 

Esistevo prima della coscienza

prima della colpa

prima della moralità.

Sono l’emozione principale

sono la voce interiore che bisbiglia parole di condanna

sono il brivido interno che ti attraversa senza alcuna preparazione mentale.

                                          Il mio nome è vergogna tossica

 

Vivo nella segretezza

dell’oscurità, della depressione, della disperazione,

riesco sempre a strisciare furtivamente su di te, a coglierti di sorpresa,

a entrare dalla porta di servizio

non invitata, non desiderata.

La prima ad arrivare.

Ero presente all’inizio con Padre Adamo, Madre Eva,

con Fratello Caino

ero presente alla Torre di Babele, alla Strage degli Innocenti.

                                           Il mio nome è vergogna tossica

 

Vengo da tutori “senza vergogna”, dall’abbandono, dalle beffe, dall’abuso,

dalle negligenze, dai sistemi perfezionisti

sono rafforzata dall’intensità scioccante dell’ira di un genitore

dalle umiliazioni crudeli dei fratelli

dalle umiliazioni degli altri bambini

dal brutto riflesso negli specchi

dalle carezze sgradevoli e spaventose

dallo schiaffo, dal pizzicotto e dallo strattone che distruggono la fiducia

sono intensificata da

una cultura razzista e sessista

dall’ipocrita condanna dei bigotti religiosi

dalla paura delle pressioni dell’educazione

dall’ipocrisia dei politici

dalla vergogna multigenerazionale di sistemi famigliari malati e corrotti.

                                              Il mio  nome è vergogna tossica

 

Posso trasformare una donna, un ebreo, un nero, un omosessuale, un orientale,

un bambino prezioso in

una puttana, uno sporco ebreo, un negro, un finocchio, un muso giallo e un

piccolo bastardo egoista.

Posso provocare un dolore cronico

un dolore che non passa

sono il cacciatore che ti segue giorno e notte

ogni giorno ovunque.

Non ho limiti

cerchi di nasconderti da me

ma non puoi perché vivo dentro di te

ti faccio sentire senza speranza

come se non avessi via d’uscita.

                                           Il mio nome è vergogna tossica

 

Il mio dolore è così insopportabile

che devi passarmi ad altri attraverso il controllo, il perfezionismo,

il disprezzo, la critica, le beffe, l’invidia, il giudizio, il potere e l’ira.

Il mio dolore è così intenso

che devi coprirmi con dipendenze, regole rigide, ripetizioni  di esperienze

vissute e difese inconsce.

Il mio dolore è così intenso

che devi  lasciarti stordire per non sentirmi piu’.

Ti ho convinto che me ne sono andata, che non esisto, hai sperimentato

la mia assenza e il mio vuoto.

                                             Il mio nome è vergogna tossica

 

Sono l’anima della co-dipendenza

sono la bancarotta spirituale

la logica dell’assurdo

la coazione a ripetere

sono il crimine, la violenza, l’incesto e lo stupro

sono il vuoto vorace che alimenta tutte le dipendenze

sono l’insaziabilità e la lussuria

sono Ahaverus l’Ebreo Errante, l’Olandese Volante di Wagner, l’Uomo del

sottosuolo di Dostoevskij, il Seduttore di  Kierkegaard, il Faust di Goethe.

Trasformo l’ “essere” nel fare  e nell’avere

uccido la tua anima e tu mi trasmetti per generazioni

                                             Il mio nome è vergogna tossica

 

         Anonimo