Pittrice, Grafico, Incisore, Poetessa           

                                                               
 

Dall'intervista su "Nuovo Dossier" del numero di Aprile 2005

Intervista ad Anna Salvati


Come nasce una sua opera?
La mia opera nasce dall’esigenza di trasportare sulla tela un’ impellente sensazione, emozione. Ed allora viene la voglia di fusione con il colore che scorre e mi lascio andare all’energia della Vita che passa attraverso me e che può, in momenti particolari quando si materializza sul quadro l’Idea perfetta del “sentire”, portare all’estasi. Mi è capitato spesso alla fine di un’opera di provare un piacere talmente grande da sentirmi piena di Gioia ed Amore come se avessi percepito il Respiro di Dio. Ed allora le pennellate di colore scorrono sulla tela come le stringhe e i punti danzano come i quanti al ritmo della Musica delle Sfere. Mi espando fino a trovarmi in un’altra dimensione.

Ha dei punti di riferimento?
Il punto di riferimento importante per me è la Vita. Nient’altro. La fortuna di esistere per poter vivere, toccare, vedere i colori e la Luce che permea ogni cosa. Sentire che sono interpenetrata dal tutto ed interpenetro tutto. Ogni cosa, animale, pianta, persona è me ed io sono loro. Sono parte del Tutto e nello stesso tempo sono il Tutto in un percorso olografico perenne. E questa sensazione è talmente grande e bella che cerco di trasmetterla e chi guarda il quadro.

Cosa è per Lei il colore?
Il colore influenza lo stato d’animo attraverso frequenze che stimolano calma, gioia, eccitazione…..È energia, fluido magnetico, che unisce Corpo ed Anima e aiuta a contattare e percepire la nostra Natura Divina.
Quando lavoro elevo la vibrazione energetica portandola a livello spirituale. Lì a contatto con lo Spirito, creo.
Capto e trascrivo sulla tela quello che riesco a percepire attraverso il colore che rimane l’elemento base dove l’attimo fuggente del creare si concretizza.

Negli anni, diversi periodi hanno caratterizzato la sua vita artistica. Esiste una continuità tra le opere ultime ed i suoi primi lavori?
Durante il mio viaggio artistico ho toccato e sviscerato diversi temi a me cari. Con Amore, Emozione e Gioia ho cercato sempre dentro il mio universo per scoprire quello che c’era da scoprire. – Conosci te stesso e conoscerai gli Dei e l’Universo - .
Questo è per me il sintomo di continuità. La ricerca di me stessa.

Molti pittori preferiscono l’uso di nuove tecnologie. Riuscirà a sopravvivere la pittura?
Mi trovo spesso a guardare nuove espressioni artistiche ed alcune non mi trasmettono nulla. Ricordo che, da ragazza, andavo a “nutrimi” nelle gallerie con le mostre di nuovi artisti. Sentivo dentro qualcosa di nuovo che, con il tempo, metabolizzavo ed assimilavo facendolo mio. Molti di questi artisti sono oggi mostri sacri: Burri, Caporossi, Pomodoro, etc.
Non è semplice e facile riuscire ad usare nuove tecnologie senza scadere artisticamente ed allo stesso tempo emozionare chi guarda l’opera perché si è riusciti a trasmettere qualcosa.
L’artista rende un grande servizio al genere umano. Vede, crea e trascrive cose che, nella norma, nessuno vede e crea. Fa parte di quella piccola fetta dell’umanità che con la sua forza aiuta l’evoluzione umana. Cosa sarebbe stato l’uomo senza l’Arte? Arte è tutto: musica, architettura, scultura, pittura, etc.. E’ la Vita stessa. Per questo l’artista ha una grande responsabilità e quando fa arte deve fare Arte. Non deve dissacrare ad ogni costo e non deve perdere di vista il suo ruolo che non è certamente quello di volgarizzare l’Opera.

Dove ci porta oggi la sua pittura?
Se lo sapessi ve lo direi. Ma, purtroppo, non lo so. Sono in continua ricerca ed espansione. Quindi mi aspetto sempre nuovi stimoli e nuove emozioni da trasporre nelle mie opere.

Ha paura della morte?
Il discorso è molto ampio ed ha a che fare con il lato misterioso della Vita. Quindi è meglio lasciare andare.
Paura non direi. Dispiacere forse. Perché una vita non basta per fare tutto quello che si vorrebbe fare e, per quanto mi riguarda, nemmeno due vite basterebbero.
Sarebbe bello andarsene, a fare altro in altre dimensioni e universi, quando l’obiettivo prefisso è stato raggiunto. Senza rimpianti e rimorsi, con serenità e pienezza di vita. Perché niente si distrugge tutto si trasforma.

In passato ha collaborato a scenografie teatrali. Poi la poesia e la pittura. Si sente più poeta o pittore?
Sinceramente mi sento un’artista senza limiti né collocazione. Nella vita ho fatto tutto con la massima attenzione e creatività. La casa, i lavori a maglia o cucire abiti per me, la pittura, la poesia, etc.. Ogni cosa viene influenzata da chi la fa. Mi è sempre piaciuto fare non tanto per fare ma per essere. Per vivere con e dentro tutto. Con sacralità e rispetto. E continuerò a farlo perché è questo che mi da la carica per vivere e creare in ogni momento della mia giornata che faccia arte o no.
Non posso dire di essere piu’ l’uno o piu’ l’altro. Sono una persona con molte sfaccettature, tutte importanti, come quelle del diamante: ognuna di esse aggiunge la sua particolare luce all’effetto splendido della visione finale. Ed io voglio scoprirle tutte.

Giuseppe Massimini