Come nasce
una sua opera?
La mia opera
nasce
dall’esigenza di
trasportare
sulla tela un’
impellente
sensazione,
emozione. Ed
allora viene la
voglia di
fusione con il
colore che
scorre e mi
lascio andare
all’energia
della Vita che
passa attraverso
me e che può, in
momenti
particolari
quando si
materializza sul
quadro l’Idea
perfetta del
“sentire”,
portare
all’estasi. Mi è
capitato spesso
alla fine di
un’opera di
provare un
piacere talmente
grande da
sentirmi piena
di Gioia ed
Amore come se
avessi percepito
il Respiro di
Dio. Ed allora
le pennellate di
colore scorrono
sulla tela come
le stringhe e i
punti danzano
come i quanti al
ritmo della
Musica delle
Sfere. Mi
espando fino a
trovarmi in
un’altra
dimensione.
Ha dei
punti di
riferimento?
Il punto di
riferimento
importante per
me è la Vita.
Nient’altro. La
fortuna di
esistere per
poter vivere,
toccare, vedere
i colori e la
Luce che permea
ogni cosa.
Sentire che sono
interpenetrata
dal tutto ed
interpenetro
tutto. Ogni
cosa, animale,
pianta, persona
è me ed io sono
loro. Sono parte
del Tutto e
nello stesso
tempo sono il
Tutto in un
percorso
olografico
perenne. E
questa
sensazione è
talmente grande
e bella che
cerco di
trasmetterla e
chi guarda il
quadro.
Cosa è per
Lei il colore?
Il colore
influenza lo
stato d’animo
attraverso
frequenze che
stimolano calma,
gioia,
eccitazione…..È
energia, fluido
magnetico, che
unisce Corpo ed
Anima e aiuta a
contattare e
percepire la
nostra Natura
Divina.
Quando lavoro
elevo la
vibrazione
energetica
portandola a
livello
spirituale. Lì a
contatto con lo
Spirito, creo.
Capto e
trascrivo sulla
tela quello che
riesco a
percepire
attraverso il
colore che
rimane
l’elemento base
dove l’attimo
fuggente del
creare si
concretizza.
Negli
anni, diversi
periodi hanno
caratterizzato
la sua vita
artistica.
Esiste una
continuità tra
le opere ultime
ed i suoi primi
lavori?
Durante il mio
viaggio
artistico ho
toccato e
sviscerato
diversi temi a
me cari. Con
Amore, Emozione
e Gioia ho
cercato sempre
dentro il mio
universo per
scoprire quello
che c’era da
scoprire. –
Conosci te
stesso e
conoscerai gli
Dei e l’Universo
- .
Questo è per me
il sintomo di
continuità. La
ricerca di me
stessa.
Molti
pittori
preferiscono
l’uso di nuove
tecnologie.
Riuscirà a
sopravvivere la
pittura?
Mi trovo spesso
a guardare nuove
espressioni
artistiche ed
alcune non mi
trasmettono
nulla. Ricordo
che, da ragazza,
andavo a
“nutrimi” nelle
gallerie con le
mostre di nuovi
artisti. Sentivo
dentro qualcosa
di nuovo che,
con il tempo,
metabolizzavo ed
assimilavo
facendolo mio.
Molti di questi
artisti sono
oggi mostri
sacri: Burri,
Caporossi,
Pomodoro, etc.
Non è semplice e
facile riuscire
ad usare nuove
tecnologie senza
scadere
artisticamente
ed allo stesso
tempo emozionare
chi guarda
l’opera perché
si è riusciti a
trasmettere
qualcosa.
L’artista rende
un grande
servizio al
genere umano.
Vede, crea e
trascrive cose
che, nella
norma, nessuno
vede e crea. Fa
parte di quella
piccola fetta
dell’umanità che
con la sua forza
aiuta
l’evoluzione
umana. Cosa
sarebbe stato
l’uomo senza
l’Arte? Arte è
tutto: musica,
architettura,
scultura,
pittura, etc..
E’ la Vita
stessa. Per
questo l’artista
ha una grande
responsabilità e
quando fa arte
deve fare Arte.
Non deve
dissacrare ad
ogni costo e non
deve perdere di
vista il suo
ruolo che non è
certamente
quello di
volgarizzare
l’Opera.
Dove ci
porta oggi la
sua pittura?
Se lo sapessi ve
lo direi. Ma,
purtroppo, non
lo so. Sono in
continua ricerca
ed espansione.
Quindi mi
aspetto sempre
nuovi stimoli e
nuove emozioni
da trasporre
nelle mie opere.
Ha paura
della morte?
Il discorso è
molto ampio ed
ha a che fare
con il lato
misterioso della
Vita. Quindi è
meglio lasciare
andare.
Paura non direi.
Dispiacere
forse. Perché
una vita non
basta per fare
tutto quello che
si vorrebbe fare
e, per quanto mi
riguarda,
nemmeno due vite
basterebbero.
Sarebbe bello
andarsene, a
fare altro in
altre dimensioni
e universi,
quando
l’obiettivo
prefisso è stato
raggiunto. Senza
rimpianti e
rimorsi, con
serenità e
pienezza di
vita. Perché
niente si
distrugge tutto
si trasforma.
In passato
ha collaborato a
scenografie
teatrali. Poi la
poesia e la
pittura. Si
sente più poeta
o pittore?
Sinceramente mi
sento un’artista
senza limiti né
collocazione.
Nella vita ho
fatto tutto con
la massima
attenzione e
creatività. La
casa, i lavori a
maglia o cucire
abiti per me, la
pittura, la
poesia, etc..
Ogni cosa viene
influenzata da
chi la fa. Mi è
sempre piaciuto
fare non tanto
per fare ma per
essere. Per
vivere con e
dentro tutto.
Con sacralità e
rispetto. E
continuerò a
farlo perché è
questo che mi da
la carica per
vivere e creare
in ogni momento
della mia
giornata che
faccia arte o
no.
Non posso dire
di essere piu’
l’uno o piu’
l’altro. Sono
una persona con
molte
sfaccettature,
tutte
importanti, come
quelle del
diamante: ognuna
di esse aggiunge
la sua
particolare luce
all’effetto
splendido della
visione finale.
Ed io voglio
scoprirle tutte.
Giuseppe
Massimini |