Figure di donna
ad incarnare
altrettante
fontane di Roma:
questo è il
magico mondo che
trapela dalle
grafiche di Anna
Salvati, un
mondo artistico
tutto
particolare e
che presenta
diverse
sfumature di
lettura. Da
sempre, infatti,
la storia
dell’arte, ma
anche il
concetto stesso
di bellezza, si
divide grosso
modo in due
grandi categorie
contrapposte:
sacro e profano,
ragione e
istinto, purezza
e sensualità,
tanto per
citarne alcune
che riassumono
con parole
diverse il
medesimo
dualismo.
Da queste
grafiche di Anna
Salvati emerge
invece il
tentativo di
superare questa
divisione, anche
tra scultura e
pittura,
affermando un
concetto
unitario
dell’arte che
supera i tempi,
le epoche e gli
stili. Anche dal
punto
strettamente
tecnico è
difficile
stabilire a
prima vista dove
finiscano le
fontane e dove
comincino queste
moderne muse
ispiratrici,
tale è la
comunanza del
tratto che
unisce figure
così diverse, ma
anche così
vicine, come il
freddo del marmo
e la sensualità
del nudo di
donna. Cos’è che
unisce questi
universi così
lontani? Facile
a dirsi:
l’acqua.
Che l’acqua sia
in stretto
contatto con
qualsiasi
fontana è cosa
certamente
immediata a
capirsi, un po’
meno per quanto
riguarda la
donna, ma basta
ricordare come
l’acqua sia
l’elemento
femminile per
eccellenza, al
contrario con il
maschile fuoco,
come testimonia
l’eterno
contrasto tra i
due, per
cominciare a
definire
l’importanza di
questo connubio
creativo. Le
figure femminili
nell’opera di
Anna Salvati
sembrano
sgorgare,
proprio come
acqua di fonte,
direttamente
dalle fontane di
Roma in un
insieme da cui
emerge evidente
la sensibilità
dell’artista.
Ma la comunione
tra le donne e
l’acqua,
dicevamo, è
anche un fatto
che emerge dalla
notte dei tempi.
Due sono gli
esempi piu’
evidenti, la
nascita stessa
di Afrodite che
sorse
direttamente
dalla spuma del
mare e le
antiche sirene
che ammaliavano
i naviganti, ma
tanti altri
meriterebbero di
essere
ricordati. A
questi motivi si
aggiunge poi in
questo caso,
l’aspetto
trainante della
città di Roma,
della città
eterna che,
unica al mondo,
a partire dal
suo stesso nome,
è capace di
declinare i
mille aspetti
del pianeta
amore, da quello
piu’ sacro a
quello piu’
terreno. Insomma
raramente, come
in questo caso,
è dato di
assistere ad una
felice unione
tra tanti generi
artistici e
culturali
diversi in una
chiara sintesi
capace di
esaltarne tutti
gli aspetti
migliori.
Alessandro
Paparella |