Pittrice, Grafico, Incisore, Poetessa           

                                                               
 

Dalla prefazione di Massimo Barile al volume di poesie Acqua


Anna Salvati con questa raccolta di poesie dedicate all’acqua, elemento vitale, capace di fluire e giungere lontano, trasporta in un’atmosfera che miscela l’osservazione del reale con una sorta di visionarietà che prende spunto appunto dall’intento di riportare un messaggio poetico che abbia come unico elemento l’acqua.

Il suo sguardo è teso a far risaltare ciò che lei percepisce, ciò che lei sente sulla pelle, mai un mero contatto ma piuttosto una inebriante sensazione: e l’acqua che scorre, penetra, scivola via tra la terra, cade dal cielo nel “silenzio”, si perde tra le cose, pare assumere, nelle sue parole, quasi un valore purificatore, e dotata di una capacità di eliminare le scorie della vita, di cancellare la tristezza.

La sua poesia è un lento abbandono al fluire dell’acqua, a volte diventa pioggia che “si unisce alla lacrime”, altre ancora “porta lontano nel ricordo”, nelle speranze perdute, nelle amare delusioni. E lei tra “gocce silenziose”, malinconie durante un temporale, tristezze davanti ad un mare d’inverno con la speranza che sia lavata via la solitudine, sembra vivere un lento dissolvimento come un’anima vagante nell’eterno movimento liquido, “cuore solitario che tenta di sognare”, di ascoltare il pensiero del tempo.

Nel frattempo il “gioco solitario del cuore/batte la vita/giorno per giorno/e il suo logorarsi/è simile/al mio pianto” come scrive in una sua poesia: fugge la vita, tra l’inesorabile “perdersi e ritrovarsi”, assediata dall’ansia di “sentirsi vuota” mentre la speranza si spegne, le illusioni si dissolvono nelle ombre e nel silenzio e tutto pare sprofondare nel buio della notte mentre si cerca disperatamente di lasciarsi cullare tra i pensieri, di recuperare uno spiraglio di entusiasmo, di mettersi in ascolto dell’armonia universale che regola il ciclo della vita.

Appassionata nel descrivere le proprie sensazioni, pervasa da una tensione a far emergere ogni piu’ labile sussulto, muovendosi tra intuizioni e reiterazioni di emozioni che hanno lasciato il segno si mette alla ricerca del significato ancestrale di quell’intensa fascinazione che non può essere spiegata solamente dalla ragione: si immedesima nell’elemento acqua, si distingue nel rendere i meccanismi psicologici e poetici che la conducono in un mondo dove domina la vitalità, il movimento, lo scorrere continuo della vita, l’energia sprigionata da una determinata visione.

Il lento divenire, plasmando la materia, scoprendo il lato autentico delle cose, lavando le impurità, riporta ad una rinascita personale, ed una consapevolezza del proprio stato esistenziale, della propria identità: la forza della natura, i frammenti della propria vita, le presenze e le assenze, le confessioni che nascono dall’animo vengono riconosciuti da Anna Salvati e fedelmente riportati nelle sue poesie che, nel loro continuo desiderio di sottolineare un profondo e intenso sentire dell’animo, si ergono a simbolica illuminazione lirica.