Dopo il
temporale
La goccia
d’ Acqua
si posa gonfia.
Dondola.
Rotola
lentamente
spinta dal
vento.
Sosta
un attimo
sulla punta.
Indecisa.
Si allunga.
Si stacca.
Cade
saltellando
in mille
piccole
lacrime.
Si tuffa
pesantemente
dentro
la Madre Terra.
Si lancia
in picchiata
e si abbandona
nella pozza
espirando
onde morbide.
Lacrime
Dolci
scivolano
tra le ciglia.
Calde
rigano le
guance.
Insaporiscono
le labbra.
Sciolgono
la tristezza
e la
disperazione.
Sul campo
del mio viso
nasce,
come il Sole
dopo il
temporale,
un sorriso
di gioiosa
tristezza.
Di Speranza e
Compassione.
Per me.
Per te.
Per voi tutti.
Sull’onda del
mare
Abbandonata
a pelo d’acqua
respiro Luce.
Onda per onda
l’ acqua
scivola
su me.
Leggera.
Accarezzata.
Abbracciata dal
mare
mi dilato.
Mi sciolgo.
Mi fondo.
Risalgo
al blu del cielo
evanescente
come nube.
Acqua
Cammino.
La pioggia
picchia
sulle guance.
Sul naso.
Sosta
sulle ciglia.
Mille arcobaleni
negli occhi.
Acqua.
Acqua sulle
mani.
Sul collo.
Acqua.
Scorre leggera.
Rotonda.
Un brivido lungo
la schiena
penetra
nel vestito che
aderisce
alla pelle.
Acqua.
Primordiale.
Pura.
Perfetta.
Acqua.
La Sua Musica
è sulla strada.
Sulle case.
Sui prati.
Concerto intimo
veloce
lento
ritmato
liquido
scorrevole.
Acqua.
La fontana
Io sono la
fontana
l’Acqua
scivola dentro
racconta
antiche favole
porta via
la tristezza
purifica il
Cuore
dall’ipocrisia
della gente.
Guardo
nell’Anima
e vedo
Acqua.
Mare
Triste.
Lunga.
Atroce agonia
del ghiaccio
morbido
che tende le
braccia
per prendermi
portarmi lontano
sul fondo pieno
di ricordi
di tristi gioie
di amare
delusioni
di speranze
perdute.
La pioggia
La pioggia
taglia
con vetro
trasparente
l’atmosfera
e la tesse d’
una fitta tela
d’argentee
lacrime di
Cielo.
Con gocce di
rugiada
riga le case di
fili imperlati
e le traduce
in frementi mura
di freddo.
Come vorrei che
mi bagnassi
come bagni
le case isolate
nel mare d’erba
gli alberi
insonnoliti
nella notte
la sabbia
increspata dal
Vento
e le rocce
impenetrabili
d’odio e
d’Amore.
Se tu mi
bagnassi
con le tue perle
sognerei di
essere leggera
sognerei
di sentirmi
frizzante
rinata o bambina
e sembrerebbe di
camminare in
eterno
per raggiungere
il lontano paese
dei ghiacci.
Pioggia.
Manna d’Acqua
iridescente
che lavi
la Terra
e cancelli ogni
ricordo
dalla mente
dell’uomo
cadi anche su me
bagna il mio
viso per unirti
alle mie
lacrime.
Temporale
Ecco.
Uno squarcio nel
Cielo.
Una ferita
infiammata
sul volto del
Cielo.
Gocce
si ricorrono
e piangono in
silenzio
lo strazio del
mondo.
L’onda
Bianca
neve d’estate
che vaghi sul
Mare
insonnolito di
Sole.
Raccoglimi e
trasportami
sulla pallida
lingua
del tuo Mare.
Portami dove
le tue braccia
d’erba
s’intrecciano
tra gli oceani
stanchi.
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